Reddito di Cittadinanza e misure cautelari: chiarimenti del Tribunale di Foggia sulla scala di equivalenza e tutela dei diritti sociali
La sentenza in esame affronta una delle questioni più rilevanti nella gestione del Reddito di Cittadinanza: la corretta determinazione della scala di equivalenza in presenza di un componente sottoposto a misura cautelare. Il Tribunale di Foggia, seguendo l’orientamento della giurisprudenza più recente e le indicazioni della Corte Costituzionale, ha chiarito che la mancata comunicazione di tale misura non comporta la revoca totale del beneficio, ma solo il ricalcolo dell’importo spettante al nucleo familiare, escludendo la quota relativa al soggetto destinatario del provvedimento.
La decisione evidenzia, inoltre, la stretta connessione tra il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico Universale, sottolineando come la sospensione o la riduzione del primo influisca direttamente sul secondo. Particolare rilievo assume la quantificazione precisa delle somme dovute e irripetibili.
La sentenza si inserisce in un contesto normativo in continua evoluzione e rappresenta un esempio di corretta applicazione dei principi di proporzionalità e tutela del diritto alle prestazioni sociali. Essa conferma altresì l’importanza della trasparenza e della corretta informazione nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, contribuendo a delineare una prassi uniforme e rispettosa delle garanzie fondamentali anche in materia di welfare.